Il Codex Vercellensis
Il Codex Vercellensis, o Vercelli Book com’è conosciuto nel mondo anglosassone e ormai anche in Italia, è un manoscritto redatto verso la fine del X secolo, contenente una miscellanea di opere a carattere religioso, in versi e in prosa. Conservato a Vercelli, presso la Biblioteca Capitolare della Cattedrale dedicata a S. Eusebio sotto la segnatura Codex CVII, consta di 136 fogli di sottile pergamena, di circa 31×20 cm. di dimensione, molto ben conservati, ciascuno dei quali contiene da 23 a 32 righe di testo. Secondo il parere degli studiosi, il manoscritto è opera di un unico copista, particolarmente attento e minuzioso nell’uso della grafia del periodo, la minuscola quadrata anglosassone. Il Vercelli Book conserva 23 omelie in prosa e 6 componimenti poetici secondo il metro allitterativo anglosassone. Molto probabilmente il committente intendeva riunire testi religiosi in prosa e poesia in modo da costituire un prezioso florilegio spirituale, utile per la meditazione e la preghiera. La presenza del manoscritto a Vercelli è provata sin dall’inizio del XII sec., ma il percorso che, in qualche momento dell’XI secolo, ha portato questo codice redatto nell’Inghilterra meridionale a trovare come propria sede definitiva la città piemontese non è affatto chiaro: secondo l’ipotesi prevalente si tratterebbe del dono di un pellegrino, grato per l’ospitalità ricevuta a Vercelli durante il lungo cammino verso Roma.